Cosa Siamo

Millepiani è il nome di un collettivo nato ad Arezzo nell’estate del 2021. E’ un collettivo che discute e agisce, riflette e agita, fa e disfa idee, inventa, ricerca e sperimenta pratiche.

Siamo un gruppo composito di persone che si incontrano in un comune orizzonte epocale in cui si raccolgono e si fondono esperienze e vicende comuniste, anarchiche, di sindacalismo rivoluzionario, femminismo antagonista, ambientalismo anticapitalista e anticolonialismo; apparteniamo a tutti i campi in cui si articola oggi la nuova mappa sociale del proletariato: operai, studenti, insegnanti, infermieri, pensionati, precari; apparteniamo tutti al vasto territorio dell’operaio sociale. Siamo un collettivo politico, orientato da una prassi rivoluzionaria di trasformazione anti-capitalistica della società e guidato da una irrequieta elaborazione comune di idee. Ci proponiamo di far passare le microfisiche dello scontro sociale oltre i loro spazi d’origine, verso compenetrazioni sempre più ramificate, seguendo l’orizzontalità del rizoma e dando persistenza, sapere e organizzazione alle tensioni che nascono, ai conflitti che esplodono. Si tratta di una nuova forma, politica e sociale, di azione partigiana. Per parafrasare Che Guevara, si tratta di Vietnamizzare.

Un collettivo è la forma, provvisoria e multifocale, di queste azioni traccianti, di interventi che devono attraversare – scompigliandone l’ordine – i luoghi sempre più fortificati dell’incasellamento sociale e territoriale e le incessanti metamorfosi dell’impresa capitalistica nei rapporti e nei bisogni della vita quotidiana. La nostra provvisorietà è l’immagine di un accampamento, di un sostare muovendosi e di un movimento che si insedia, incoraggiando e promuovendo – reclamandoli nella denuncia e nelle lotte di classe – tutte le riappropriazioni del “comune”: l’ambiente, ormai  ridotto ad una grandezza di mercato; il tempo di vita, confiscato dallo sfruttamento del lavoro totale informatizzato e inghiottito nel buco nero degli incidenti e dei salari discrezionali; la cultura, degradata ad addestramento operazionale per nuove obbedienze tecnocratiche; il benessere e la felicità, come indicatori sociali della salute, oggi travolti dalle politiche sanitarie delle governances global-capitalistiche, mediante strategie intercontinentali che bandiscono – manovrando algoritmi – prevenzioni di malattie e assistenze territoriali, socializzazione delle informazioni e dei saperi medici e cure attente e precoci, per surrogarle con riparazioni all’ingrosso che non badano alle perdite umane, mentre badano accortamente ai profitti orbitanti sull’espansivo settore industriale bio-tech e farmaceutico.

Millepiani è il titolo di un libro scritto nei primi anni Ottanta da Deleuze e Guattari, che raccoglie le rotture rivoluzionarie dei decenni precedenti, aggirandosi in mezzo ai loro varchi e alle loro ostruzioni, radicalizzandone le erranze e denunciandone le catture. Tutto in uno scorrere tra confini, in un continuo fuggire di idee e di storie, trovate e lanciate da una macchina da guerra filosofica, da una filosofia militante che rintraccia pratiche di liberazione e di sollevazione nella letteratura, nelle arti visive, nella linguistica, nell’urbanistica, nella geografia e in tanti, tantissimi, altri piani storici. In MillePiani storici e politici! In quegli anni le rivoluzioni anticapitalistiche in corso nel mondo si affievolivano e correvano in braccio al loro nemico: si intravedevano già, con i colori opachi di un nuovo Termidoro psichico, le nuove forme della riproduzione sociale capitalistica, fondate sulla pervasività sociale dell’impresa, sull’impresa ubiquitaria, sull’impresa che inventa il capitale umano del corpo e del tempo della vita, come basi di un investimento monetario individuale, giocato fra prestiti e promesse di carriera, o predizioni di povertà futura. A queste mostruosità antropologiche, sociali ed economiche, Deleuze e Guattari rispondevano anticipatamente; rispondevano tracciando nuove linee, saltando su impensati piani politici. Per questo vogliamo chiamarci con il nome del loro libro. Il comunismo nel XXI secolo dovrà sperimentarsi an-archicamente su mille piani, contro ogni identità; fuori da ogni identità.