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Lettera aperta ai “compagni antifascisti” all’indomani delle elezioni del 25 settembre

di Silvia Detti

Cari compagni antifascisti, che vi stracciate le vesti per la Meloni al governo, vi voglio raccontare una cosa. Quando mi sono svegliata, stamattina, mi veniva da piangere a pensare che stavolta ce li abbiamo davvero i fascisti al governo.

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General

Il contadino mondiale e l’eco-comunismo

di Baldassarre Caporali

quadro 1
Fabbrica, natura e piantagione: lo stesso padrone

L’ accumulazione capitalistica, fin dai suoi inizi, a partire dall’accumulazione originaria, ha predato uomini e terre in uno spazio planetario, ha costituito il proprio meccanismo di produzione e ha generato i movimenti convergenti e spiraliformi delle merci e del denaro in un’economia-mondo. Così il dominio coloniale è presto divenuto una fondamentale condizione dell’accumulazione capitalistica,  della riproduzione allargata dei suoi rapporti e delle sue strutture. Marx ha enucleato con precisione questo nesso: “La scoperta delle terre aurifere e argentifere in America, lo sterminio e la riduzione in schiavitù della popolazione aborigena, seppellita nelle miniere, l’incipiente conquista e il saccheggio delle Indie Orientali, la trasformazione dell’Africa in una riserva di caccia commerciale delle pelli nere, sono i segni che contraddistinguono l’aurora dell’era della produzione capitalistica. Questi procedimenti idillici sono momenti fondamentali dell’accumulazione originaria. Alle loro calcagna viene la guerra commerciale delle nazioni europee, con l’orbe terracqueo come teatro”. Qui siamo in un quadro mercantilistico, con le monarchie assolute o i primi parlamenti che distribuiscono le concessioni e con un capitale, ancora prevalentemente commerciale e bancario, che non ha pienamente concentrato la forza-lavoro; eppure il terreno dello sfruttamento coloniale è già stato preparato, a cominciare dalla piantagione, una forma di organizzazione schiavistica del lavoro più vicina alla fabbrica moderna che alla schiavitù antica, nelle sue differenti tipologie. Tuttavia, soltanto alla fine del XIX secolo, con i monopoli e con le “società finanziarie giganti”, con gli Stati-nazione consolidati e con i grandi eserciti nazionali, con il coinvolgimento del piccolo risparmio negli investimenti economici d’oltremare e con il prestito internazionale, le vecchie forme di colonialismo si inseriscono in un nuovo processo di accumulazione capitalistica, in un processo che assorbe e consuma le colonie come margini di espansione sempre rinnovati, nella stretta che il processo subisce tra la lotta di classe proletaria e i suoi squilibri interni. Ed ecco allora l’imperialismo moderno, cui Lenin ha attribuito, con qualche forzatura evoluzionistica, le caratteristiche di uno sbocco di tendenze capitalistiche precedenti. 

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Disfattismo Rivoluzionario

Madre Coraggio e i suoi figli – MUTTER COURAGE UND IHRE KINDER

di Rosa Rossa

Cronache della Guerra dei Trent’anni

B. Brecht (1938-39)

Fantasticheria: nei teatri e anche nelle piazze d’Italia e d’Europa, nello stesso giorno, viene messo in scena il capolavoro di B. Brecht Madre Coraggio e i suoi figli – Mére courage et ses enfantes – Mutter Courage und ihrekinder – Coraje de madre y sus hijos – Mother Courage and Her Children – Moder Mod Och Hennes Barn – Odwaga Matki i Jej Dzieci – Curajul Mamei și Copiii EiМамаша Кураж и её дети – Μάνα Κουράγιο και τα παιδιά της…

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Disfattismo Rivoluzionario

Niente di nuovo sul fronte orientale

di RotPeter

Utilizzerò un’espressione di uso comune per dare l’idea della sensazione che prevale in questi giorni tristi: pare di esser passati dalla padella alla brace. Mentre le scosse telluriche della crisi pandemica danno cenni di assestamento ecco che un nuovo scenario apocalittico si prende la briga di far tremare la terra. L’emergenza prosegue ad libitum, la promessa di un ritorno alla “normalità” (quale normalità?!) è costantemente posticipata. Emergenza a vita in funzione dell’indebitamento a vita. E così, senza soluzione di continuità, abbiamo una guerra come prosecuzione della pandemia, i mezzi però sono più o meno gli stessi. 

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Le Parole e le Cose

Contro il politicamente corretto, contro-discorso 2

di Rosa Rossa

Disabile – Diversamente abile – Diversabile 

Ovvero

 Come imparammo a distanziare il corpo e vivere felici

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Azioni Partigiane

Pastorale Italiana

di Baldassarre Caporali

Dai tempi di Eisenhower, le insegne del dollaro, sempre oracolari nel tono e sempre democratiche nell’imperiosità – o nell’imperialismo! -, si sono ornate di una nuova medaglia, che ha annunciato al mondo la più universale delle religioni. Per meglio dire: la nuova insegna proclama ed incorona, in un motto, il capitalismo come religione, come religione senza dogma, e insieme suona le trombe di una religione senza sogno e senza pietà (sans rêve e sans merci), di una religione di puro culto, secondo le parole di Walter Benjamin. Il motto è, al tempo stesso, banale e tracotante, sventato e fanatico: “Confidiamo In Dio”, “In God We Trust”.  

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Le Parole e le Cose

Contro il politicamente corretto, contro-discorso 1

di Rosa Rossa

Persona di colore

Questo non è un saggio. Questo non è un aforisma. Questo non è un proclama. Questo è un contro-discorso. Non sarà specialistico, non sarà dotto, non sarà forbito, e politicamente sarà molto scorretto.

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Azioni Partigiane

Una piazza innocua. Riflessioni sulla manifestazione del 15 gennaio

di Louise Michel

Dopo la manifestazione di sabato 15 gennaio è necessaria una riflessione sulla piazza romana che si trovava divisa tra (o composta da) il raduno maggioritario e generalista – inizialmente convocato all’Eur e all’ultimo momento spostato, d’accordo con la questura, in Piazza San Giovanni – ed il concentramento da tempo indetto dall’Assemblea Romana contro il Green Pass, sempre in Piazza San Giovanni, ma sotto la statua di San Francesco. 

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Le Parole e le Cose

Frammenti anti-sviluppisti

di Tom Joad

“Lo stato non è qualcosa di fisico che può essere distrutto da una rivoluzione, ma una condizione, una certa forma di rapporto sociale tra gli esseri umani, un modello di comportamento umano; lo distruggiamo adottando altre forme di rapporto, comportandoci in modo diverso”. – Gustav Landauer

L’anti-sviluppismo non è una nuova ideologia o una teoria sociologica. È una riflessione critica al concetto borghese di progresso e la lotta contro il capitalismo in difesa del territorio è la sua caratteristica principale. Riflessioni che si trovano in Mumford, Bookchin, Illich, Ellul, Polanyi, sedimentate con Anders, Klunstler, Kaczynski o Arendt. È però la pratica di questa riflessione critica a permetterci di tracciare linee di fuga.

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Azioni Partigiane

Fascismi e biopotere: un’allegoria

di Baldassarre Caporali

“Se mi accusano di aver rubato le torri di Notre-Dame, non mi resta che abbandonare la Francia”. Ecco una piccola frase spiritosa e crudele, lontana da noi nel luogo e nel tempo, una battuta che malgrado la distanza ci ricade addosso irresistibile. E’ stata messa in circolazione da Anatole France ed è molto probabile che con essa lo scrittore volesse esorcizzare, in un solo affondo, il giornalismo antisemita e nazionalista e la burocrazia statale e militare della Terza Repubblica, in una situazione in cui l’affare Dreyfus faceva balenare in anticipo un segno prepotente della propaganda totalitaria dei fascismi europei: l’inverosimiglianza delle accuse, l’enormità iperbolica delle infamie scaricate sulle vittime. Ma insieme a tutto ciò, quale rovescio salvifico della marchiatura delle vittime, apparve, di lì a poco, l’apoteosi del capo, nella quale l’irrealtà delle parole ripetute dagli altoparlanti proseguiva il suo corso, scambiando l’orrore in idillio, ritoccando le violenze con i tratti della vignetta edificante. Brecht ha azzeccato l’analogia inventando, per il Führer tedesco, l’immagine dell’imbianchino.